Prefazione
Nel mondo occidentale sono moltissimi i Paesi che ormai hanno una legislazione che garantisce appieno i diritti della collettività lgbt. In Italia, come tutti sanno, non abbiamo ancora una legge per i diritti delle coppie omosessuali né una buona legge contro le aggressioni omofobe, per non parlare della totale assenza di qualsiasi campagna contro le malattie a trasmissione sessuale. Siamo quindi all’anno zero? Direi proprio di no! Come dimostra il libro dell’amico Felix Cossolo, in Italia abbiamo avuto una storia gloriosa e ai pionieri va riconosciuto il merito di averci messo la faccia quando erano pochissimi gli omosessuali che facevano coming out. Gli anni Settanta, Ottanta, Novanta visti ora sono passati come un fulmine che però ha cambiato per sempre il Belpaese nella cultura e nella società. La mia opinione è proprio questa: abbiamo fatto una rivoluzione gentile, senza violenza, senza prevaricazioni, ma abbiamo convinto milioni di italiane e di italiani che l’omosessualità è naturale e normale come l’eterosessualità. Siamo riusciti persino a ottenere qualche legge come il diritto d’asilo per gli omosessuali extracomunitari perseguitati nel loro Paese, una norma contro le discriminazioni degli omosessuali sui luoghi di lavoro e vittorie morali come il vitalizio per Aldo Braibanti che fu il più noto intellettuale omosessuale perseguitato nelle aule giudiziarie negli anni Sessanta.
Oggi in Italia secondo l’Istat (ente statistico di Stato) ci sono più di un milioni di persone lgbt dichiarate, ciò vuol dire che decine di milioni di italiani amici, parenti, compagni di lavoro vivono a fianco di una persona lgbt. Il merito di questa rivoluzione gentile va a tutti coloro che si sono battuti, senza risparmiarsi, per cambiare un mondo dove l’omosessualità era illegale o comunque perseguitata.
La storia che racconta Felix Cossolo attraversa le nostre vite, i nostri anni, i nostri insuccessi come le nostre vittorie. Per secoli l’omosessualità è stata perseguitata e la diversità sessuale additata come “vizio orrendo” mentre di orrido c’era solo il pregiudizio e l’ignoranza. La parola omosessuale era innominabile e, soprattutto, la chiesa cattolica diceva che gli omosessuali non esistevano neppure. Recentemente il coming out di un altissimo funzionario vaticano ha fatto tremare le mura leonine mentre il rapporto sulla secolarizzazione in Italia ci dice che sempre meno persone ubbidiscono ai dictat moralisti di una chiesa maschilista e arcaica.
Possiamo dire quindi che la storia siamo “anche” noi che abbiamo cambiato e migliorato il Belpaese perché non c’è futuro per nessuno se non si conosce il passato, se non c’è memoria delle sofferenze e delle lotte che ci hanno accompagnato fin qui. Felix Cossolo ce la racconta a partire dalle prime battaglie lgbt in Italia, con il mensile “Lambda”, i gay camp, “Babilonia”, la libreria Babele, la gay street di Milano, i locali come l’After Line. Una vita creativa e intelligente che ha dato a moltissime persone la possibilità di essere se stesse e di vivere con serenità.
Franco Grillini
Presidente onorario Arcigay
Presidente di Gaynet
Introduzione
Nella comunità gay tutti sanno chi è Felix Cossolo ma la conoscenza di questo personaggio, che tanto ha fatto sul piano dei diritti civili, dell’abbattimento di atavici pregiudizi in ambito politico e culturale, nella divulgazione periodica, con le numerose riviste fondate e dirette, in ambito ricreativo, per gli eventi, le feste, i locali, i campeggi, i viaggi organizzati, e molto altro ancora, travalica l’universo omosessuale per entrare di diritto tra le pagine della storia recente. Storia degli ultimi quarant’anni che, come è noto, sotto il profilo dei costumi, racconta radicali, innovativi e impensabili cambiamenti. è quasi difficile, oggi, pensare al disagio e alla solitudine che solo fino a quarant’anni fa, accompagnava l’intera vita di una persona omosessuale, all’emarginazione, alla ghettizzazione, alla violenza fisica, verbale, psicologica, evidente e chiassosa, così come sottile e quasi impalpabile, ma altrettanto feroce.
“Un rapporto omosessuale non è il Male (…) è un rapporto sessuale come un altro. Dov’è, non dico la tolleranza, ma l’intelligenza e la cultura, se non si capisce questo?”. Così scriveva Pasolini in un articolo per “Il Mondo” nell’aprile del 1974. Ma intelligenza e cultura non erano le lenti con le quali l’opinione pubblica e tanta di quella intellettuale guardava il mondo gay. è difficile oggi pensare a quanto fosse problematico, solo quarant’anni fa, dichiarare la propria omosessualità ad amici e parenti perché oggi, al di là di poche isole di ottusa idiozia, il nostro pensiero è realmente cambiato.
L’idea di Felix di scrivere un libro nasce dalla necessità di testimoniare, come protagonista costantemente esposto, tanto nel pubblico quanto nel privato, il fermento e l’effervescenza culturale di questi anni, le tappe che hanno segnato l’evoluzione di un movimento inquieto, insofferente, estremamente vitale e creativo, precorritore e foriero di riflessioni raffinate e sottili. Così la storia di un uomo diviene specchio ed eco della storia di una collettività, di un movimento, di onde concentriche che si sono dilatate in superfici sempre più ampie, di pianti soffocati, di risate scroscianti, di sorrisi complici, di rabbia esplosa, di provocazioni destabilizzanti, di armonie complesse, di battaglie politiche e culturali condotte con tenacia e fermezza. Parlare di Felix Cossolo e di altri pionieri del movimento gay significa ripercorrere una storia recente che non deve, per nessuna ragione, essere dimenticata perché le strade delle discriminazione sono tuttora trafficate, perché la ghettizzazione investe molti sentieri della vita di tutti i giorni decorandosi con orpelli di facile buonsenso, perché l’emarginazione è, purtroppo, una tema di costante attualità, perché tante raffinate riflessioni partite dal movimento LGBT si sono insinuate e hanno sedotto anche il mondo etero.
I preziosissimi archivi di documenti, riviste, libri, volantini e molto altro che Felix conserva gelosamente avranno la funzione di attentissime Vestali nell’ambizioso compito di dipanare un quarantennio, 1975-2015, denso, forte, rapace, instancabile, unico come un sogno che diventa realtà.
Lucia Mazzilli